16-17-18 Giugno 2023
Pordenone si veste di pianoforti nel fine settimana del 16, 17 e 18 giugno, nella quinta edizione del festival.
Concerto per due pianoforti
Appuntamento negli spazi del sito industriale di Largo San Giacomo nel Molino Pordenone, con un concerto interpretato a quattro mani da un duo di talentuosi musicisti, il Boidi Piano Duo, che trasformeranno lo storico mulino della città, un vero un gioiello di architettura industriale, in un palcoscenico infuocato dalla musica.
Ingresso con prenotazione
Ponte tra le culture e i popoli, la musica è capace di favorire gli scambi e i contatti, soprattutto quando usa strumenti, materiali, prassi ispirate da luoghi e territori. Anche nel caso della tradizione colta occidentale
Sounds Of The 20th Century
Un percorso tra le sonorità del '900 con cui i due pianoforti di Pasquale Iannone e Nicole Brancale rendono omaggio a tre grandi maestri, Sergej Rachmaninoff, Dave Brubeck e George Gershwin. Si parte con la Suite n. 1 di Sergej Rachmaninoff, anche nota come Fantaisie-Tableaux, e dedicata a Tchaikovsky, quattro quadri musicali ispirati ai poemi del poeta moscovita Fyodor Tyuchev; si prosegue con la Suite di Dave Brubeck, pianista jazz e compositore statunitense, un ricco set di variazioni ritmiche su tema, e si arriva alla Rhapsody in Blue, il capolavoro di George Gershwin, straordinaria sintesi di diversi generi musicali, esordio del jazz nelle sale esigenti della musica colta.
Nel 2022 sono ricorsi i 300 anni dal compimento dell’opera di Bach intitolata il Clavicembalo ben temperato I volume. Il progetto “Bach Tribute” è una celebrazione dell’opera per Clavicembalo del grande compositore tedesco: alle opere originali si affiancano mie composizioni scritte “alla maniera di Bach”.
Nel 1722 Bach intitolò Das Wohltemperierte Klavier una raccolta di preludi e fughe in tutte e 24 tonalità maggiori e minori, composta “per utilità ed uso della gioventù musicale avida di apprendere, ed anche per passatempo di coloro che in questo studio siano già provetti”. Circa vent’anni dopo Bach compilò il secondo libro, che era inteso come complementare al primo. In generale, è molto più complesso del primo, con maggiori difficoltà tecniche e strutturali per l’interprete. Si tratta dell’eserciziario definitivo, aperto a cambiamenti costanti e rifinito da Bach stesso.