Programma:
Uri Caine, originario di Philadelphia, ha iniziato a studiare pianoforte con Bernard Peiffer e composizione con George Rochberg. Ha suonato in gruppi guidati da Philly Joe Jones, Hank Mobley, Johnny Coles, Mickey Roker, Odean Pope, Bootsie Barnes, Bobby Durham e Grover Washington. Ha frequentato l'Università della Pennsylvania e studiato composizione musicale con George Rochberg e George Crumb.
Dopo essersi trasferito a New York nel 1985, Caine ha inciso 36 album come leader. Gli album recenti includono Space Kiss con il Lutoslawski Quartet, Calibrated Thickness e Catbird con il suo trio di pianoforte e Callithump per pianoforte solo.
Ha registrato progetti con il suo ensemble eseguendo arrangiamenti di Mahler, Wagner, Mozart, Verdi, Schumann e Bach. Ha inoltre diretto un trio acustico con il quale ha realizzato diverse registrazioni tra cui Live at the Village Vanguard e con il suo trio elettrico Bedrock.
E’ stato nominato ai Grammy Award per The Othello Syndrome nel 2009.
Le composizioni più recenti includono Agent Orange, su commissione dell’Orchestra Filarmonica di Bruxelles e 4 Wunderhorn Songs, scritta per l'Orchestra da Camera di Basilea. Caine ha composto e registrato dal vivo The Passion of Octavius Catto per l'Orchestra di Philadelphia con un coro gospel, che celebra la vita Octavius Catto, attivista per i diritti civili degli afroamericani, assassinato a Philadelphia e Hamsa per la Swedish Chamber Orchestra con il Concerto Brandeburghese n.5 di Bach, eseguito alla Royal Albert Hall di Londra, per il Festival BBC Proms.
Caine ha inoltre ricevuto commissioni da parte dell'American Composers Orchestra, la Volksoper di Vienna, l'Orchestra della BBC, Concerto Koeln, il Quartetto Arditti The Beaux Arts Trio, il Ravenna Festival e Umbria Jazz. Negli ultimi anni Caine ha lavorato in gruppi guidati da Don Byron, Dave Douglas, John Zorn, Arto Lindsay, Terry Gibbs e Buddy DeFranco, Sam Rivers e Barry Altschul. Ha ricevuto sovvenzioni dal National Endowment for the Arts, dalla Pew Foundation e dagli USA Artist Fellowship. Si è esibito in molti festival tra cui il North Sea Jazz festival, il Monterey Jazz festival, il Montreal Jazz festival e il Newport Jazz festival così come i festival classici come il festival di Salisburgo, Rotterdam, di Ravello, Stresa, Ravenna, l'Opera di Monaco, l'Holland Festival, l'IRCAM e i Great Performers al Lincoln Center.
Ha ricevuto l’incarico di compositore in residenza per la Los Angeles Chamber Orchestra per 3 anni e ha eseguito la sua versione delle Variazioni Diabelli, con la Cleveland Orchestra, la Swedish Chamber Orchestra, la Moscow Chamber Orchestra, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra Verdi e l’Orchestra Toscanini. Caine è stato direttore artistico della Biennale di Venezia nel 2003.
Nell’estetica giapponese il termine Yugen, traducibile letteralmente come “leggermente scuro”, descrive il fascino delle cose in penombra delle quali non si riesce a conoscere del tutto i limiti e i particolari, e, in senso più ampio, si usa per indicare ciò che, essendo oscuro, è insondabile, misterioso e imperscrutabile. È lo stato d'animo prodotto dal fascino inspiegabile delle cose, il sentire un universo “altro”, colmo di misteriosa unità.
DUE di DUO è il coronamento di un intenso legame musicale e personale. Caterina Roberti e Salvatore Sclafani si incontrano nel 2013 al Conservatoire Royal de Bruxelles. Personalità dai molteplici interessi, l’intesa tra i due è immediata e li spinge a un’intensa collaborazione. Il duo è invitato a esibirsi in diversi contesti, quali il Festival Musiq3, il Festival Musicorum e il MIM. Desideroso di condividere la loro curiosità con il pubblico, il repertorio del duo si concentra sulla musica del XX secolo e sulla riscoperta di opere raramente eseguite. Il loro primo CD, Airs Galants: Renaissance & Baroque-inspired music for piano 4-hands (Da Vinci Classics) include la prima mondiale della trascrizione per pianoforte a quattro mani delle Airs de Ballet da Les Indes Galantes di J.-P. Rameau ed è stato presentato su Musiq3-RTBF, Rai Radio 3 e Radio France.
Con Pianoïd, Edouard Ferlet torna dove meno ce lo si aspetta con un album che si avventura alle frontiere dell'elettronica, della musica contemporanea e dell'ambient. Se Bach è stato spesso il terreno di gioco preferito del pianista, ora ha fatto un passo da gigante attraverso i secoli per mettersi sotto l'egida di Philip Glass e Brian Eno. Edouard Ferlet, utilizzando un sistema interattivo ed elettroacustico, ci accompagna in un viaggio musicale tecnologico. Un'esplorazione dello strumento orchestrale per eccellenza, dove ci regala paesaggi sonori ricchi, onirici e profondamente originali.