Pianoforte Poetico interpreta i versi di Gian Mario Villalta e Marko Kravos. Villalta, poeta intimo ed evocativo, nei componimenti tratti dal suo ultimo libro Dove sono gli anni canta la “fantastica umanità”, l’appartenenza dell’essere umano alla terra, la sua imperfezione, che genera anche la sua gloria. La sottile ironia, la parola con tutto il suo retroterra etimologico, l'uso accentuato di sfumature costituiscono, invece, il mondo poetico di Marko Kravos, poeta perspicace, dello stupore e del gioco che canta la bellezza ma i cui versi non sono esenti da delusioni e critiche del mondo contemporaneo (Poesie tratte da varie raccolte).
Intersecano i versi dei poeti le note di due compositori americani, uno del Nord, George Crumb, l'altro del Sud, Alberto Ginastera. Crumb si esprime attraverso un uso non convenzionale del pianoforte, prestando attenzione ai suoni della natura, alla sua finitudine, lavorando sugli echi e sull'uso prolungato del pedale, introducendo oggetti esterni nel pianoforte, giocando con il canto e la recitazione del pianista. Anche le sue partiture, in proiezione, sono un'opera d'arte e sono costruite come riflesso dei significati filosofici e poetici delle sue composizioni. Riflessioni sul tempo, sulla finitezza, sui limiti della conoscenza, che sono anche le riflessioni del poeta Gian Maria Villalta. Alberto Ginastera, dal canto suo, ci conduce negli estremi confini del sud, al ritmo della musica popolare della pampa argentina e dei suoi balli, come il malambo. I titoli delle composizioni si riferiscono a personaggi tipici della pampa, il vecchio mandriano e il gaucho. I ritmi della pampa completano da lontano gli spazi naturali, i paesaggi mediterranei, i venti e aromi, cantati da Kravos. Il Mediterraneo, nella grafica di Franko Vecchiet, pittore senza confini, accompagna i versi del poeta e ci restituisce la narrazione stessa dello spazio.
Klavierstücke I-Examen di Stockhausen e la Dante sonata di Liszt costituiscono un momento poetico musicale, una sosta tra i suoni. Franz Liszt compose l'opera nel 1849 ispirandosi alla lettura della Divina Commedia. Il titolo completo della composizione è Après une lecture du Dante: Fantasia quasi Sonata e deriva dall'omonima opera di Victor Hugo. Sentiamo il lamento delle anime all'Inferno e la pienezza delle anime beate in Paradiso.
Pianoforte poetico è una performance trasversale in cui culture e linguaggi, immagini e suoni, versi e frasi musicali si accompagnano e si completano a vicenda.
Nel 1722 Bach intitolò Das Wohltemperierte Klavier una raccolta di preludi e fughe in tutte e 24 tonalità maggiori e minori, composta “per utilità ed uso della gioventù musicale avida di apprendere, ed anche per passatempo di coloro che in questo studio siano già provetti”. Circa vent’anni dopo Bach compilò il secondo libro, che era inteso come complementare al primo. In generale, è molto più complesso del primo, con maggiori difficoltà tecniche e strutturali per l’interprete. Si tratta dell’eserciziario definitivo, aperto a cambiamenti costanti e rifinito da Bach stesso.